Intervista radiofonica Canova, Thorvaldsen e Foscolo



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Intervistatore:
Bentornati a tutti i radioascoltatori di RDS700, come già anticipato oggi abbiamo ospiti importanti in studio, date un caloroso benvenuto a Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen
APPLAUSI”
Canova:
Grazie e buonasera a tutti
Thor:
Salve a tutti
Intervistatore:
Allora ragazzi, è un piacere avervi qui con noi; volevo farvi qualche domanda.
Canova iniziamo con te
Canova:
Certo certo
Intervistatore:
Allora Antonio, nato nel 1° Novembre del 1757 a Possagno, proveniente da una famiglia di scalpellini, hai scelto la strada della scultura per mandare avanti la tradizione di famiglia?
Canova:
Si, devo anche dei meriti a mio nonno per avermi indirizzato verso questa strada, proseguita con il maestro Falier che mi ha portato nella bottega di Giuseppe Bernardi se non sbaglio. Successivamente mi trasferii a Venezia nella bottega del Torretti, dove ho iniziato i miei primi lavori ufficiali sotto commissione. Nonostante abbia lavorato in diverse città importanti, città come Napoli e Parigi, il mio apice l’ho raggiunto nel periodo a Roma.
Intervistatore:
Ah, e perché propio Roma?
Canova:
Perché mi sono arricchito molto sia sotto il profilo artistico, che culturale e umano. Tra le varie esperienze avute a Roma, la più importante è stata conoscere Winckelmann, poiché mi ha galvanizzato con le sue idee Neoclassiche, che poi ho riportato tramite le mie opere.
Intervistatore:
Ringraziamo Canova. Adesso siamo curiosi di ascoltare Thorvaldsen
Thor:
Anche io ho avuto ho avuto un’infanzia da scultore, poiché aiutavo mio padre con il lavoro da intagliatore, successivamente mi mandò quando avevo circa 12 anni, alla scuola delle Belle arti di Copenaghen dato il mio talento.
Ho iniziato i miei primi passi professionali sotto l’ala del ministro conte Christian Frederik che mi procurò i mezzi per continuare gli studi. Pure io sono stato diversi anni a Roma e min sono serviti, come per Canova, ad ampliare le mie conoscenze.
Intervistatore:
Anche te sei stato influenzato dall’idea Neoclassica?
Thor:
Sì, assolutamente, ho basato moltissime delle mie opere su questo tipologia di pensiero, la mia preferita è Le Tre Grazie 
Intervistatore:
Ah, interessante… di cosa si tratta precisamente?
Thor:
Si tratta di un gruppo scultoreo che ho realizzato tra il 1820 e il 1823, una particolarità che ho voluto mettere, è l’aggiunta di Cupido. Questa scultura l’ho realizzata sul concetto dell’idea che avevo già accennato prima; poiché i soggetti sono derivanti dalla mitologia greca e essi rappresentano il valore e il concetto del bello.
Canova:
Anche io condivido le stesse idee di Thor, abbiamo entrambi realizzato le Tre Grazie; e anche io ho voluto basarmi sulla scelta del Neoclassicismo, per rappresentare un’ideale estetico in un periodo così tumultuoso. E ho apprezzato molto la lode di Foscolo.
Intervistatore:
Attenzione però, abbiamo una chiamata da casa; buonasera con chi parlo?
Foscolo:
Buonasera mi chiamo Ugo, Ugo Foscolo. Ho sentito citare il mio nome e ho voluto chiamare per l’attenzione di Canova
Intervistatore:
Wow, grandioso! Hai qualcosa da dirci Foscolo?
Foscolo:
Si grazie, vorrei leggere in diretta con voi l’introduzione alla mia lode per le Tre Grazie di Canova:

Alle Grazie immortali
le tre di Citerea figlie gemelle
è sacro il tempio, e son d’Amor sorelle;
nate il dì che a’ mortali
beltà ingegno virtù concesse Giove,
onde perpetue sempre e sempre nuove
le tre doti celesti 
e più lodate e più modeste ognora
le Dee serbino al mondo. Entra ed adora
Intervistatore:
Ringraziamo il signor Foscolo per l'intervento è stato molto interessante; arrivederci.
Foscolo:
Arrivederci a voi, è stato un piacere
Intervistatore:
Ringraziamo anche i signori qui presenti per averci fatto compagnia questa sera, è stato un piacere
Canova e Thorvaldsen:
Grazie anche a lei, arrivederci
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lavoro realizzato da Matteo Ricciardelli e Alessio Hasanaj

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