CANOVA A GK RADIO
Ben ritrovati cari ascoltatori, sono
le 17:57 e questa è sempre GK Radio, io sono Ken Castillo e
qua con me c’è Geremia Morandini, pronti per presentarvi il nuovo
ospite di oggi. Soprannominato “Il nuovo Fidia”, massimo
esponente del neoclassicismo italiano e considerato uno dei più
celebri scultori di tutti i tempi, è qua con noi ANTONIO CANOVA!
Buonasera, buonasera a tutti, è un
piacere essere qui oggi
Signor. Canova, come sta?
Bene bene, non ci possiamo lamentare
dai
Signor. Canova, sappiamo che lei ha
realizzato moltissime opere per committenti illustri, dagli Asburgo
ai Borbone, dalla corte pontificia a Napoleone
NAPOLEONE? NON PARLATEMI ANCHE VOI DI
QUEL NANETTO ARROGANTE
Ma… come mai? Può spiegarci il
motivo di questa reazione?
Non mi è mai rimasto simpatico, Da
quando è salito al potere la mia vita è cambiata drasticamente.
Come si fa ad ammirare un uomo che ha ceduto la Repubblica di Venezia
agli austriaci? Per colpa sua ho dovuto lasciare Roma e perdere il
mio vitalizio. Inoltre non gli perdonerò mai il fatto di averci
trafugato tonnellate di opere d’arte. Non potete capire la rabbia
che ho provato quando ci hanno sottratto i cavalli di Venezia.
Però ha prodotto molte opere per
Napoleone, è stato addirittura il suo ritrattista ufficiale!
Sì! Si è vero, ma tenete conto che
all’ inizio avevo rifiutato l’incarico! Mi ero inventato decine
di scuse pur di non lavorare per quel tiranno! È dovuto intervenire
il Papa e tutta la curia arcivescovile per convincermi a partire per
Parigi!
Mi scusi, la interrompo un attimo
perché ci stanno informando dalla regia che stiamo riscontrando dei
problemi tecnici, perciò temo che l’intervista dovrà continuerà
sotto nel post. Grazie per averci seguito fin qui!
…
Ok siamo tornati, dove eravamo
rimasti? Ah già, il suo rapporto con Napoleone. Ecco, le volevo
chiedere, sono celebri i busti e le statue che lei ha realizzato per
Napoleone, può dirci qualcosa a riguardo?
Uff, e va bene, ma facciamo ordine.
Tutto è iniziato il 5 Ottobre del 1802, quando sono giunto a Parigi
dopo un estenuante viaggio in carrozza durato 2 settimane, non potete
capire il mal di schiena che mi era venuto a fine viaggio…
Ero stato incaricato personalmente da
Napoleone di realizzare il suo busto-ritratto. All’epoca era ancora
primo console di Francia, ma come potete ben dedurre già allora non
ero affatto entusiasta dell’incarico. È nel castello di
Saint-Cloud che ho conosciuto Bonaparte e dove ho tenuto con lui le
prime sedute per ottenere un modello in creta, dal quale poi ho
attenuto il prototipo in gesso. In molti mi avevano chiesto di
scolpire l’opera a Parigi, ma piuttosto che rimanere un solo giorno
di più in Francia ho preferito farmi nuovamente 2 settimane di
viaggio verso Roma con il modello in gesso appresso. La statua finita
presentava il busto di Napoleone ritratto frontalmente in uniforme.
Ho cercato di ritrarlo in un momento di riflessione, con le
sopracciglia aggrottate e gli occhi rivolti verso il basso, come se
si stesse concentrando.
È stato il ritratto di Napoleone
più famoso che avete realizzato?
Oh no, niente affatto, ma quel busto è
stato importantissimo per me, ho creato numerosi altri ritratti dallo
studio del gesso che ho realizzato a Parigi.
Ad esempio?
Beh, successivamente ho realizzato un
altro ritratto del futuro imperatore, stavolta però spogliandolo
della sua divisa e idealizzandone le sembianze. A primo impatto
risulta un ritratto molto più vivo e movimentato rispetto al
precedente, ma in realtà ho semplicemente aggiunto una torsione del
collo che gli dona anche un senso di maggiore naturalità.
Ma così il ritratto non è più
veritiero…
No, e va bene così. L’importante era
esprimere un’idea forte e convincente del generale. Napoleone aveva
poi una fisionomia particolare, molto indicata per un ritratto
all’antica. Per questo ho realizzato un Napoleone che somigliasse
di più ad un imperatore romano rispetto ad un condottiero dei primi
anni dell’ Ottocento. Napoleone aveva inoltre adottato la moda
diffusa in quei tempi di portare i capelli corti, rendendolo molto
simile esteticamente al “nuovo Cesare”.
E quest’ ultimo busto è stato
fonte d’ispirazione per la statua di Napoleone Bonaparte
come Marte pacificatore immagino.
Esattamente! Vedo che avete studiato.
Se ci fate caso infatti entrambe le opere sono nude e hanno il volto
ruotato verso sinistra. In realtà quella è stata la prima opera che
mi hanno commissionato nel 1801, anche se ho iniziato a lavorarci
solamente 2 anni più tardi. È stata la Repubblica Cisalpina a
chiedermi di realizzare la colossale statua. Nonostante i miei dubbi
iniziali alle fine non ho potuto che accettare, l’idea di
raffigurare Napoleone con le sembianze di Marte Pacificatore mi
stuzzicava la fantasia. Si tratta anch’esso come il secondo busto
di un Napoleone idealizzato, nudo, come una divinità Greco-Romana,
armato solo di un bastone e di un globo e con le parti intime
scoperte… ovviamente la statua non piacque all’imperatore, che
voleva inizialmente esporla in piazza, ma che poi ha dovuto cambiarle
collocazione ritenendo che la nudità non fosse consona al luogo.
Alla fine mi è giunta voce che dopo la Battaglia di Waterloo la
statua sia stata presa e tenuta “prigioniera” nella casa del duca
di Wellington, che da sempre sognava di tenere prigioniero Napoleone…
e forse avrei fatto lo stesso pure io.
Sappiamo che ha realizzato numerose
opere non solo per Napoleone, ma anche per la sua famiglia. È molto
famosa l’opera intitolata Le tre Grazie che
lei ha realizzato per la prima moglie dell’Imperatore. Ma un altro
celebre esempio è il ritratto di Paolina Borghese come
Venere vincitrice, ce ne vuole parlare?
Molto volentieri! È stata
probabilmente una delle mie opere meglio riuscite. Paolina era la
sorella di Napoleone nonché moglie del principe romano Camillo
Borghese, figuratevi che il principe era così felice e orgoglioso di
aver sposato una delle donne più belle d’Europa che nel 1803 mi
chiese personalmente di raffigurarla come Venere. Per questo motivo
l’ho scolpita mentre tiene in mano il pomo della vittoria offerto
da Paride alla dea giudicata da lui la più bella.
Era veramente così bella?
Certamente, era una bellissima ragazza,
nondimeno ho voluto comunque rappresentarla con il volto idealizzato,
adagiata seminuda sopra un’agrippina e coperta solo una leggera
veste nella parte inferiore del corpo. Ho cercato così di darle
delle sembianze il più possibile divine, ma mantenendo comunque un
certo erotismo dato dal drappo e dalla cera.
La cera?
Esatto, ho spalmato un sottile strato
di cera rosata nelle parti nude della statua, essa conferisce al
marmo un realismo incredibile, ditemi voi se non sembra carne vera!
Ha proprio ragione, ma ora mi sorge
spontanea una domanda: non ha creato un po’ di scandalo il fatto
che lei abbia ritratto una principessa seminuda?
Oh si, tantissimo, in tanti le hanno
rimproverato il fatto che avesse posato nuda per me, (che sono tutto
fuorché un aristocratico), per non parlare del fatto che ho dovuto
farle un calco al seno per realizzare la statua… ma sapete come ha
sempre risposto lei? “Beh, la stanza era riscaldata”. Aveva
proprio un bel caratterino, si vede che faceva parte della famiglia
Bonaparte
La statua ha avuto successo?
Mi chiede se ha
avuto successo? Le basti pensare che inizialmente era nata come
un’opera da tenere privatamente in casa, poi la statua ha avuto un
successo tale che Camillo Borghese ha iniziato a far pagare il
biglietto a tutti quelli che venivano a vederla. Ma come biasimarli,
è una delle opere di cui io stesso vado più fiero. Ho perfino
realizzato un meccanismo nascosto che permette alla statua di essere
ruotata, creando così infinite combinazioni di luci e ombre.
Tra le sue varie opere ha realizzato
anche un monumento in marmo che si trova attualmente alla Galleria
Palatina a Palazzo Pitti: La Venere Italica.
Saremmo molto lieti di sentire la storia che si nasconde dietro ad
essa.
Certamente! Questa storia in realtà
inizia con un’altra statua: la Venere de’ Medici, una statua
ellenistica situata oggi alla Galleria degli Uffizi ma che purtroppo
è stata anch’essa trafugata da Napoleone durante una delle sue
campagne.
Ma questo Napoleone te ne ha
combinate davvero tante! Proceda pure...
Eh sì, non ne parliamo... Comunque,
continuando il discorso... Il re di Etruria (Ludovico I, nonno di
Napoleone) mi chiese di realizzare la stessa scultura da cima a fondo
per poterla collocare al suo posto. Però, per quanto amassi la
scultura classica, decisi di fare di testa mia e alla fine ho
prodotto una statua di mia invenzione, (pur sempre ispirandomi alla
Venere de ’ Medici ovviamente).
Ci spieghi cosa ha voluto
rappresentare...
Come potete vedere abbiamo una divinità
caratterizzata da una bellezza sublime che viene interrotta mentre si
trova in un momento di privacy. È coperta solo da un drappo che le
copre solo parzialmente le nudità. L’espressione della ragazza è
sorpresa, quasi spaventata, sembra come se qualcuno la stesse
osservando da lontano. Infatti ho voluto raffigurare la scultura in
un momento di “shock” e allo stesso tempo di evasione.
Molto interessante! Mi dica, ha
fatto successo?
Sono stato ricoperto di complimenti! Un
gran numero di artisti ha apprezzato l’opera e non sapete quanto mi
faccia felice!
Wow! Mi dica almeno un nome!
La più grande soddisfazione arriva da
un commento di Ugo Foscolo che espresse in modo molto entusiastico la
sua ammirazione per la mia Venere italica: “la bellissima donna”,
così la definì!
Ma parlando di furti... la Venere
de’ Medici non è l’unica opera ad essere stata saccheggiata
dall’Italia. La Francia vi ha preso varie opere, cos’è successo?
I francesi non sono tutti ladri, ma
“BONAPARTE” sì. Troppe opere italiane sono state saccheggiate e
portate nella capitale francese, al Louvre, ho addirittura perso il
conto di tutti i quadri e le statue che ci hanno portato via! Ahh
quel Napoleone , non riesce proprio a starmi simpatico! Però, nel
1815, dopo la Battaglia di Waterloo, la fama di Napoleone finalmente
cadde. Così un giorno Papa Pio VII Chiaramonti m’incaricò di
“recuperare” tutte le bellezze italiane sottratte negli anni
precedenti dalle forze napoleoniche. Per questo motivo il 2 Ottobre
1815 ho avviato i lavori per riportare in patria tutti i beni
artistici appartenenti al Papa.
È fantastico! Mi dica cosa è
riuscita a riportarci!
Ho riportato in Italia diverse opere di
nostra appartenenza, ho fatto un lavoro così meticoloso che invece
di “ambasciatore” mi hanno soprannominato “l’imballatore”.
Però la soddisfazione (e anche il dramma) più grande è stato il
Laocoonte.
È un opera bellissima, ci racconti
un po’ del trasferimento... è andato tutto nel verso giusto?
Mmmm, insomma, diciamo che poteva
andare molto meglio... Durante il ritorno a Roma, il gruppo scultoreo
del Laocoonte cadde dal carro provocando diverse fratture alla
statua. Il monumento venne portato a Roma in pezzi e prima di fare la
sua presentazione al pubblico è stato necessario un grande
ripristino dell’opera con tanto di colla e pazienza.
Immagino che non sia stato un lavoro
semplice, deve esserne fiero! … Molto bene, direi che l’intervista
può concludersi qui. Se siete arrivati fino infondo non ci resta
che ringraziarvi per la vostra attenzione! Grazie mille Antonio, alla
prossima!
Grazie a voi!
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ANTONIO CANOVA, AUTORITRATTO, 1792 |
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PRIMO BUSTO DI NAPOLEONE (COPIA IN GESSO) |
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NAPOLEONE BONAPARTE COME MARTE PACIFICATORE |
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SECONDO BUSTO DI NAPOLEONE "TESTA COLOSSALE DI NAPOLEONE" |
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PAOLINA BORGHESE COME VENERE VINCITRICE |
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VENERE DE'MEDICI, CLEOMENE DI APOLLO D'ORO (FINE I SECOLO A.C) |
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VENERE ITALICA |
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LE TRE GRAZIE |
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GRUPPO SCULTOREO DI LAOCOONTE, DATATO TRA I SECOLO A.C E I SECOLO D.C -LAVORO DI GEREMIA MORANDINI & KEN CASTILLO (UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE AD ALBERTO GRIGGIO PER LA VOCE DI ANTONIO CANOVA) |
Bella l'idea dell'intervista alla Radio!! Complimenti per la realizzazione!!! Siete una classe fantastica!!
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