UNA GIORNATA CON MOZART

UNA GIORNATA CON MOZART

LORENZO DA PONTE: Ben venuti al “una giornata con Mozart”!
Potete vedere, con gran piacere, che è arrivato Wolfgang Amadeus Mozart a raccontarci della sua vita impegnativa da musicista!

WOLFGANG AMADEUS MOZART: Buon pomeriggio a tutti!
Grazie di avermi invitato!

LORENZO DA PONTE: Via… raccontaci della tua vita…

WOLFGANG AMADEUS MOZART: Come credo che tutti ormai sapete, sono nato
Il 27 gennaio 1756 a Salisburgo. Mio padre Leopold, compositore e insegnante di musica, ricopriva l’incarico di vice Kapellmeister presso la corte dell’arcivescovo Anton von Firmian e mia madre si chiamava Anna Maria Pertil. Ho sette fratelli, l’unica non morta durante l’infanzia è mia sorella maggiore Maria Anna.
Per chi non lo sapesse, il Kapellmeister è la persona responsabile della musica di una cappella ecclesiastica.
A tre anni già battevo i tasti del clavicembalo, a quattro suonavo brevi pezzi e a cinque già componevo alcune composizioni.

LORENZO DA PONTE: Ho sentito che tuo padre ti definiva come “il miracolo che Dio ha fatto nascere a Salisburgo”?

WOLFGANG AMADEUS MOZART: Vedo che ti sei informato!
Si, mio padre mi definiva come “il miracolo che Dio ha fatto nascere a Salisburgo” perché riteneva che io ero un grandissimo talento, e modestamente parlando aveva ragione! E devo dire che ha avuto una responsabilità molto grande, nei miei confronti.

LORENZO DA PONTE: Raccontaci del tuo primo viaggio!

WOLFGANG AMADEUS MOZART: Il mio primo viaggio l’ho fatto nel 1762 e avevo circa sei anni. Sono partito con mio padre e mia sorella e siamo andati a Monaco.
Siamo partiti per andare a suonare per la corte del principe elettorale Massimiliano III. E pensate che è stato il nostro primo concerto ufficiale!

LORENZO DA PONTE: wow! E nei mesi successivi cosa avete fatto?

WOLFGANG AMADEUS MOZART: dopo alcuni mesi siamo andati a Vienna. A Vienna siamo andati nelle corti imperiali e in varie abitazioni nobiliari per esibirci.

LORENZO DA PONTE: Avete fatto altri viaggi dopo Vienna?

WOLFGANG AMADEUS MOZART: Ovvio!  Sono partito con tutta la famiglia per un lungo viaggio, che è durato tre anni.
Abbiamo soggiornato nei centri principali dell’Europa Occidentale come: Monaco di Baviera, Francoforte, Aquisgrana, Bruxelles, Parigi, Versailles, Londra, Ginevra e molte altre che ora non vi sto a dire!
In queste città ho suonato da solo o con mia sorella, nelle corti o in pubblico.
Siamo tornati nella mia città natale il 29 novembre 1766.
Ed abbiamo avuto molto successo!

LORENZO DA PONTE: Che bello! Hai visitato quasi tutta l’Europa Occidentale!
A Parigi o in altre città, è successo qualcosa in particolare?

WOLFGANG AMADEUS MOZART: Si a Parigi ho incontrato molti compositori tedeschi e qui ho pubblicato le prime composizioni e le ho dedicate a una principessa reale.
A Londra, invece, ho composto le mie prime sinfonie e un'altra sinfonia durante il soggiorno a l’Aja. E negli anni successivi siamo ritornati a Vienna.

LORENZO DA PONTE: Ho saputo che hai fatto dei viaggi nel mio stato nativo, ovvero la bella Italia!

WOLFGANG AMADEUS MOZART: Sì, c'ho trascorso molti anni dal 1769 al 1773.
Ho girato molte città italiane insieme a mio padre, per suonare e ascoltare musica.
Ad esempio, siamo stati a: Verona, Mantova, Milano, Bologna, Napoli, Torino, Brescia, Bressanone e tante altre…
E dopo sono ritornato a Salisburgo.

LORENZO DA PONTE: Dopo che sei tornato dall’Italia cos’hai fatto?

WOLFGANG AMADEUS MOZART: Tornato dall’Italia, sono stato assunto come musicista presso la corte dell’arcivescovo Colloredo a Salisburgo negli anni 1773-1777.
Avendo molti amici e molta fama a Salisburgo, ho avuto l’opportunità di comporre numerosi generi, tra cui varie sinfonie, sonate, quartetti per archi, messe, serenate e alcune opere minori.

LORENZO DA PONTE: Ma sei rimasto sempre nella corte di Salisburgo?

WOLFGANG AMADEUS MOZART: No, nel 1777 sono partito con mia madre in cerca di una nuova opportunità, che mi ha portato a visitare Augusta, Mannheim, Parigi e Monaco di Baviera.
A Mannheim mi sono innamorato di Aloysia Weber, un soprano. Durante il viaggio a Parigi ho composto la “sonata per piano forte” e “la sinfonia n.31”. la prima l’ho eseguita per la prima volta il 12 giugno 1778 e la seconda il 18 dello stesso mese.
Il giorno della prima della “sinfonia”, mia madre si era ammalata gravemente, che poi purtroppo è morta il 3 luglio 1778.

LORENZO DA PONTE: E dopo cos’è successo? Siamo curiosi!!!

WOLFGANG AMADEUS MOZART: Nel 1779 sono tornato a Salisburgo e accettai la nomina a organista di corte. E in questo periodo ho scritto molte opere come: “la sinfonia n.32”, “sinfonia n.33”, “sinfonio n.34” e molte altre…
E il mio desiderio più grande era quello di comporre melodrammi, e in particolare opere italiane.

LORENZO DA PONTE: Qual è un’opera a cui tieni di più?

WOLFGANG AMADEUS MOZART: L’opera a cui tengo di più è “le nozze di Figaro” l’ho scritta nel 1786 ed è un’opera lirica. È una delle prime opere italiane che ho scritto ed è una delle più famose.
Per fare quest’opera ho preso spunto dalla commedia “Le Mariage de Figaro” di Beaumarchais. Quando ho finito di scriverla, come sai, te l’ho portata a te e l hai tradotta in lingua italiana.

LORENZO DA PONTE: È stato un lavoro faticosissimo!!! Ma anche la collaborazione più bella!

WOLFGANG AMADEUS MOZART: E come sai abbiamo avuto dei problemi…
Quest’opera l’ho scritta in gran segreto in quanto la commedia ci era stata vietata dall’imperatore Giuseppe II, perché secondo lui attizzava l’odio tra le varie classi sociali.

LORENZO DA PONTE: raccontaci che cosa succede nell’opera, anche se so già di che cosa parla!!!

WOLFGANG AMADEUS MOZART: Allora, siamo a Siviglia, nel palazzo del Conte di Almaviva. Figaro è il suo maggiordomo. Figaro e Susanna, cameriera della Contessa Rosina, si stanno per sposare, ma il conte non vuole perché la vuole tutta per sé. Don Basilio, maestro di musica, non perde occasione per ricordarlo a Susanna. Con l’arrivo di Marcellina, l’anziana governante, la situazione si complica perché rivendica, con il dottor Bartolo, una promessa di matrimonio da parte di Figaro. Allora decidono di chiamare un avvocato e chiamano Don Curzio. Susanna, infastidita da tanta insistenza, lo confida al suo promesso sposo e alla sua padrona, la Contessa, ed insieme escogitano un piano per burlare il Conte. In questa situazione difficile, decidono di farsi aiutare da Cherubino, un giovane paggio segretamente innamorato della Contessa e di tutte le donne del palazzo. Il Conte però trova sempre Cherubino nelle camere delle ragazze del palazzo e il giorno che lo scopre in camera di Susanna decide di mandarlo al fronte per punizione, ma Cherubino non parte e, convinto dalla Contessa e da Susanna, si travestirà da fanciulla per andare al posto della Contessa ad un finto appuntamento galante. In quel momento, il Conte li sorprende e Cherubino salta giù dalla finestra. Però quando Antonio, giardiniere ubriacone, lo vede e racconta tutto al Conte.
Tra tante vicende accadute, la Contessa e Susanna organizzano un nuovo scherzo e quindi decidono di scambiarsi gli abiti e di prendere in giro i rispettivi uomini e come sospettano il Conte e Figaro cadono nel tranello. Alla fine, tutto si risolve: la Contessa perdona il Conte, che si scusa.                                      So che non me l’hai chiesto ma durante la messa in scena, le vicende sono state accompagnate da un’orchestra.

LORENZO DA PONTE: so che ti ho fatto parlare tanto, però un’ultima domanda! Quali sono le due arie che ti piacciono di più e parlacene.

WOLFGANG AMADEUS MOZART: Non ti preoccupare, anche se ho risposto a tante domande mi sono divertito! Sicuramente sono: “Non più andrai farfallone amoroso” e “Voi che sapete che cos'è amor”.                  
“Non più andrai farfallone amoroso” parla del Conte di Almaviva che aveva scoperto Cherubino nella stanza della contessa, ingelosito, decide di allontanarlo dal palazzo, Costringendolo ad arruolarsi come soldato. Figaro canta quest’aria per salutare Cherubino che deve abbandonare le sue avventure amorose e dedicarsi alla dura professione delle armi.                         Invece, “Voi che sapete che cos'è amor” parla di Cherubino che era stato invitato a intonare davanti alla contessa la canzone che lui stesso ha composto, e che aveva affidato a Susanna affinché la leggesse a tutte le donne del palazzo.

LORENZO DA PONTE: Grazie per aver trascorso con noi questa bellissima giornata e di aver risposto a tutte le domande con tanta pazienza.

WOLFGANG AMADEUS MOZART: Grazie a voi, mi sono divertito molto a rispondere alle tue domande.



Mozart al clavicembalo
(realizzata da noi)
I personaggi dell'opera "Le nozze di Figaro"
(realizzata da noi)
Mozart e Lorenzo da Ponte
(realizzata da noi)
Famiglia Mozart

                                                                            Realizzato da Di Piramo Elena e Petri Liuba

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