CAFFÈ LETTERARIO: PIRANESI & ESCHER


Intermediario: ” Benvenuti a tutti cari letterari e filosofi. Oggi abbiamo due artisti di grande fama con noi, il signor Giovanni Battista Piranesi e il signor Maurits Cornelis Escher. Durante la nostra conversazione ascolteremo le due visioni di questi artisti all'avanguardia e illusori, ora possiamo iniziare.”

Piranesi: ” Parto dal presupposto che molti di voi mi criticheranno per il mio operato, come hanno già fatto in precedenza altri intellettuali del calibro di Richard Norris. Altri invece, saranno affascinati dalla mia visione della vita come Charles Baudelaire, Victor Hugo e Horace Walpole. Tutto ciò che ho rappresentato nella mia incisione “Carceri” è la negazione del tempo, lo sfalsamento dello spazio, l'impossibile. Ciò che è l'incubo e la prigionia nella vita. Un carcere in cui non ci sono sbarre, dove puoi scappare in qualsiasi momento ma che non è facile farlo, perché l'illusione della libertà porta l'uomo a un continuo status di dolore e male.”

Escher:” Non so se ne è al corrente, ma io sono un suo grande ammiratore. Il suo lavoro mi è sempre stato di gran aiuto nel mio percorso artistico, perciò ci terrei molto che lei continuasse a parlarmi del suo operato nelle “carceri” parlando della sua realizzazione e dell'idea da cui proviene.”

Piranesi:” La ringrazio molto signor Escher di queste lusinghe. Voi tutti sapete della mia provenienza come architetto veneziano, ma sapete anche del mio operato nella città di Roma, che io considero la città dell'arte per eccellenza. Un'arte alquanto superiore a quella Greca, che ritengo molto povera e priva di ingegno. Inizialmente il mio lavoro era basato sulle vedute di Roma che mi portarono grande fama. Successivamente, quelle che oggi sono conosciute come le Carceri, inizialmente erano invece chiamate “Capricci” ed erano solo 14 lastre incise non numerate ma firmate.
Il termine Capriccio deriva da un modo totalmente libero di esprimere un tema che richiami il virtuosismo dell'artista.
Le tavole presentavano al loro interno grandi arcate a volta sviluppate su piani diversi, scale teatrali, travature, ponti levatoi e passerelle sospese che attraversavano spazi enormi in diagonale. Nelle prime incisioni ciò che meglio veniva visto era il colore della luce biondo, dorata e dell'eleganza veneziana presente all'interno con poche rappresentazioni di prigionieri. Andando però a vedere le tavole successive alla mia maturità di artista, potete vedere che i colori sono sempre più scuri e contrastanti, con drammaticità mai vista prima e gruppi di prigionieri sempre più ampi. Nel 1756 decisi di creare un catalogo a cui diedi il nome di “Carceri d'Invenzione” che comprendeva le prime 14 lastre, con l'aggiunta di altre due che resi differenti per ispirazione e tecnica. Da li iniziò la numerazione e la firma delle mie opere di incisione e la vendita presso il mio studio. Le ultime due lastre delle “Carceri” ricevettero un tono molto più macabro e triste, la rappresentazione di prigionieri al patibolo, lapidi e strumenti di tortura, da quel momento non era più una rappresentazione della realtà ma la trasformazione di essa, letta nei secoli successivi come la mente delirante di un pazzo.”

Escher:” Ciò che ha appena spiegato signore, è una delle cose che più mi ha fatto appassionare al suo mondo. Sono felice di aver potuto parlare con un artista del suo calibro.”


Piranesi:” Grazie, vorrei sapere invece del suo operato visto che mi ha preso come un punto di riferimento per la sua arte.”

Escher:” Vorrei per prima cosa dire che io non mi ritengo assolutamente un artista ma bensì un matematico. Io come ben tutti sapete sono nato in Olanda, ma la terra che ritengo casa è assolutamente l'Italia che con la sua arte e artisti, tra cui il signor Piranesi con l'opera che poco prima ha esposto, mi ha aiutato a intraprendere la mia attuale carriera, dovendola però poi lasciare per colpa del regime fascista. Le tecniche che io impiego nel mio operato sono la litografia, ovvero la tecnica che prevede le incisioni delle immagini a rovescio sulla pietra, ulteriormente è presente anche la xilografia che consiste nell'incidere su tavolette di legno. Signori, questa cosa penso vi turberà molto, ma io ho personalmente usato queste tecniche perché ritengo che l'arte in quanto tale non deve essere unica ma bensì riproducibile. Anche nelle mie tavole possiamo ritrovare scale, archi, grate, sovrapposizioni d'ambienti, tutto ciò che voi ritenete essere inquietante, psichedelico, ipnotico e illusorio. Le persone riescono a integrare i miei lavori in quattro tipologie: tassellature degli spazi, cioè coprire degli spazi con tessere di varie dimensioni e forma.
La seconda tipologia è il moto perpetuo, dove un trucco percettivo-prospettico fa si che l'acqua di una cascata possa alimentare un mulino così da permettergli di alimentare nuovamente la stessa cascata, come fosse un ciclo vitale.
L'effetto Droste che consiste in un'immagine che a sua volta ha se stessa all'interno in dimensioni ridotte così fino all'infinito, e per ultima l'autoreferenzialità che ha come esempio banale le mani che si disegnano tra loro. Molte volte si pensa che io riesca solo a rappresentare un mondo immaginario ma è proprio che le persone si sbagliano perché sono in grado di rappresentare anche la realtà, anche se non vengo riconosciuto per questo ma per la mia fantasia irrefrenabile. La mia arte nasce dalla capacità di lasciarmi stupire, meravigliare da questa realtà anche se vista con occhio geometrico e deformante.

Intermediario:” Abbiamo saputo signor Escher che molte persone hanno fatto riferimento al suo mondo per creare vari videogiochi. È vero?”

Escher:” Si, direi che è assolutamente vero. Anche io stesso sono rimasto molto sorpreso quando ho saputo della cosa, ma ritengo che sia un grande orgoglio far si che i miei progetti vengano usati per l'arte moderna successiva alla mia generazione.”

Piranesi:” È veramente interessante e ammirevole il lavoro di questo signore, che è riuscito a captare la mia essenza e a riprodurla a modo suo con una chiave ancora più illusoria e inquietante di quanto io abbia fatto in precedenza. Sono quindi molto lieto di vedere quest'uomo come un mio allievo anche se in datazione differenti.”



Qui sotto vi riportiamo due link per poter andare i nostri lavori su youtube, è stato un piacere!
-Giovanni Battista Piranesi & Maurits Cornelis Escher





CARCERI D'INVENZIONE

VIDEOGIOCO


Lavoro di Samuela Banushaj & Alessandro Bruccoleri






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